I MODULO - HARDWARE - 1° parte
(rielaborazione dei contenuti tratte dai siti:
http://www.unimo.it/corsi/introduzione/computer.htm
- Università
di Modena e Reggio Emilia
http://www.pcself.com/pc/index.html
- di M. Cassone
http://www.itis.mn.it/italiano/corsi/lavori4bin/ - Classe 4B)
http://db.accomazzi.net/TarticoliI1021.html)
Il personal computer
Un computer è uno
strumento per elaborare informazione.
Il computer lavora partendo da informazioni in ingresso (l'input
del processo di elaborazione), la elabora in base a una serie di regole
(un programma), e restituisce informazione in uscita (l'output
del processo).
La quasi totalità dei computer oggi utilizzati è digitale,
lavora cioè con informazioni "convertite in numeri" (digit=cifra).
Di solito si considera il computer come l'insieme di due componenti: hardware
e software entrambe indispensabili al corretto funzionamento del
sistema.
l'Hardware rappresenta la "ferraglia", la macchina e le sue periferiche, i componenti elettronici e meccanici che costituiscono l'elaboratore, le cose del computer che si possono toccare. Costituiscono l'hardware: il processore, la memoria RAM, il disco rigido, le schede, il monitor o video, la tastiera, il mouse, ecc. ecc.
Il software fa
funzionare l'hardware: trasforma la macchina e le sue periferiche in un
sistema funzionante.
Software è anche sinonimo di programmi: applicazioni finalizzate
alla soluzione di un determinato problema o alla realizzazione di una
particicolare attività. Sono software il sistema operativo, i programmi
applicativi, i driver per il corretto funzionamento delle periferiche.
Nel nostro corso affronteremo unicamente i PC:
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un tipico PC: monitor, tastiera, mouse e cabinet |
cabinet: è la scatola che contiene le parti elettroniche principali del personal computer come:
alimentatore
motherboard o scheda madre
BIOS
BUS
processore o CPU
memoria centrale
disco rigido o hard disk
unità a dischetto o floppy disk
scheda video
porte di comunicazione
scheda di rete
schede aggiuntive opzionali:
unità di memoria opzionali:
CABINET
involucro che ha all'esterno
interruttori e led e all'interno sostegni per l'alloggiamento delle parti
elettroniche.
Può avere tre forme:
ALIMENTATORE
Abbassa e rettifica la corrente
elettrica, per alimentare le altre parti del computer.Necessita di
raffreddamento, quindi la ventola deve sempre girare e non va ostruita
SCHEDA(PIASTRA) MADRE O MOTHERBOARD
La scheda madre, o motherboard in inglese, altro non è che
uno dei fondamentali componenti di un personal computer; sulla scheda madre sono
connessi tutti gli altri componenti, dal processore di sistema alla scheda
video, passando per hard disk ed eventuali ulteriori periferiche. E' la centrale
di comando, il cuore del sistema. Formato AT ed ATX Le schede madri sono in commercio in due formati principali:
il formato AT e quello ATX. Una scheda madre AT può essere montata solo ed
esclusivamente in un apposito case (denominato appunto AT) e una ATX in un case
ATX. Il formato AT è meno recente dell'ATX ed e' stato introdotto
verso la fine degli anni ottanta, mentre quello ATX verso a metà del 1997. Il formato ATX prevede delle porte di I/O integrate in
piastra madre: una porta parallela (LPT1) femmina 25 pin di colore viola, 2
porte seriali maschi 9 pin di colore blu, 2 porte USB che possono collegare al
PC qualsiasi tipo di periferica esterna (se la periferica non ha una porta USB
sono in commercio degli adattatori con altri tipi di porte).
In sostanza è la base sulla quale
vengono collegate tutte le altre parti del computer.
Comprende l'alloggiamento per il processore, il BIOS
(Basic Input Output System), il clock, la RAM e le
schede, il chipset che si incarica di gestire e coordinare il funzionamento di tutti
gli altri componenti.
Possiede una batteria, detta batteria tampone, in grado di mantenere aggiornati
alcuni dati essenziali (ad esempio la data e l'ora) anche a computer spento.
Se la scheda madre integra una audio la scheda ci sarà una sezione delle porte I/O (colore giallo) dedicata al collegamento di altoparlanti, microfono e joystick al PC.
Attualmente il 95% delle schede madri in commercio è in formato ATX e le schede in formato AT sono in via di estinzione. Nel caso si debba acquistare un nuovo PC si consiglia di scegliere una piastra madre di modello ATX anche in quanto:
I COMPONENTI PRINCIPALI DI UNA PIASTRA MADRE
- IL CHIPSET
Cos'è: è un microprocessore integrato nella
piastra madre. Che compito ha: al chipset sono affidati tutti i
trasferimenti di dati tra le varie periferiche e tra loro e il
microprocessore; è quindi opportuno scegliere un buon chipset
nell'assemblare un computer di qualità. Come è strutturato: è composto da due differenti
chip, il North Bridge e il South Bridge; il primo ha dimensioni maggiori
rispetto al secondo, mentre il secondo è posto, generalmente, nella metà
inferiore della motherboard, nelle vicinanze degli Slot PCI e ISA. Mentre i
primi chipset per sistemi Pentium (quelli montati su motherboard dotate di
Socket 5) erano formati da più di due chip, da un paio di anni a questa
parte tutti i produttori si sono orientati verso una costruzione a due chip,
il North Bridge e il South Bridge per l'appunto.
North Bridge: controlla il funzionamento di tutti i bus e il corretto funzionamento del processore, della memoria centrale e del'adattatore video, installato su bus AGP o PCI;
South Bridge: gestisce i dati che sono indirizzati a tutte le periferiche presenti che non sono indispensabili per il funzionamento del sistema, come il controller per sistemi di memorizzazione di massa, le porte seriali e parallela, le porte USB, PS/2 (Mouse e tastiera) le porte infrarossi, il controller Floppy Disk, i bus PCI e ISA.
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Nelle immagini qui sopra sono riprodotti il North Bridge (sinistra) e il South Bridge (destra) del chipset Via Apollo KT266A per motherboard Socket A. |
Uno dei chipset più recenti ed evoluti è il Via KT266A. Ecco lo schema
Le caratteristiche da tenere in considerazione nella scelta di un chipset sono diverse, e tutte hanno un ruolo di notevole importanza per quanto riguarda prestazioni e affidabilità. Le piu' importanti sono:
tipologia cache L2: modalità di gestione della cache L2;
dimensione massima cache L2: quantitativo massimo di memoria cache L2 che può essere gestita dal chipset; questo valore è interessante solo per le motherboard Socket 7 e Super 7, in quanto nelle cpu Slot 1 la cache L2 è direttamente integrata nella cpu stessa;
memoria massima supportata: quantitativo massimo di memoria che il chipset può gestire;
memoria massima cacheable: quantitativo massimo di memoria che può essere letta attraverso la cache L2; se la quantità di memoria installata eccede tale limite si ha un impatto negativo sulle prestazioni complessive;
tipi di memoria supportata: FP (Fast Page); EDO (Extend Data Output); SDRAM (Synchronous Dynamic Random Access Memory);
n^ cpu gestibili: indica quante cpu, dello stesso tipo, il chipset può gestire (configurazioni mono, bi, quadri processore);
USB: supporto all'Universal Serial Bus, bus di comunicazione tra scheda madre e periferiche di controllo e visualizzazione (tastiere, mouse, monitor, altoparlanti, ecc...) di recente implementazione;
AGP: supporto all'Advanced Graphic Port, standard di fatto per gli acceleratori video;
plug & play: supporto al plug & play per il riconoscimento automatico delle periferiche installate da parte del sistema operativo;
versione PCI: la specifica 2.0 ha quale frequenza massima i 33 Mhz per le periferiche PCI, mentre quella 2.1 i 66 Mhz;
ACPI: l'ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) è un'interfaccia di programmazione che gestisce le modalità di risparmio energetico della motherboard;
Presenza o meno di controller AUDIO o VIDEO integrati: per ridurre i costi di produzione di PC, alcuni chipset (intel serie 810 e 815, Via MVP4 e KM133) integrano schede audio e schede video. La memoria grafica delle schede video è una frazione (di quantitativo regolabile da bios) della memoria di sistema. Essendo questo tipo di memoria più lento, le prestazioni saranno ridotte rispetto allo stesso modello di scheda video su BUS AGP o PCI.
Un altra caratteristica dei chipset è il tipo di processori
che esso può supportare. Questa caratteristica è definita dal tipo di
collegamento del processore.
La tabella seguente riporta il nome dei più comuni chipset degli ultimi anni e
il tipo di processori supportati.
Nella categorie:
Chipset | Scheda madre | Chipset | Scheda madre |
Ali Aladdin IV | Socket 7 |
Intel 440 BX |
Slot 1 - Socket 370 |
Ali Aladdin V | Socket 7 |
Intel 440 GX |
Slot 1 - Slot 2 |
Intel 430FX | Socket 7 |
Intel 450 NX |
Slot 2 |
Intel 430HX | Socket 7 | Via Apollo PRO 133A | Socket 370 |
Intel 430VX | Socket 7 | Via 694X | Socket 370 |
Intel 430TX | Socket 7 | Intel i850 | Socket 478 |
Sis 5571 | Socket 7 | Intel i810 | Socket 370 |
Sis 5582 | Socket 7 | Intel i810E | Socket 370 |
Sis 5591 | Socket 7 | Intel i815 | Socket 370 |
Via Apollo VPX |
Socket 7 | Intel i815E | Socket 370 |
Via Apollo VP2 |
Socket 7 | Intel i820 | Socket 370 |
Via Apollo VP3 |
Socket 7 | Intel i820E | Socket 370 |
Via Apollo MVP3 |
Socket 7 - Super 7 | Via KM133 | Socket A |
Via Apollo MVP4 |
Socket 7 - Super 7 | AMD-760 | Socket A |
Intel 440 FX |
Socket 8 | Via KX133 | Slot A |
Intel 440 LX |
Slot 1 - Socket 370 | Via KT133 | Socket A |
Intel 440 EX |
Slot 1 - Socket 370 | Via KT266 | Socket A |
Per chi utilizza il PC per svolgere compiti di contabilità o videoscrittura si consigliano chipset con grafica e audio integrati (VIA KM133);
Per chi vuole il massimo da hard disk e masterizzatore e vuole evitare le periferiche SCSI si consiglia un chipset con ULTRA-ATA 100 integrato (Intel 815E, 820E e 850, Via 694X, KT133 e KT266) e possibilmente un controller RAID supplementare con 2 canali EIDE, in modo da poter montare in tutto fino a 8 periferiche EIDE.
Per chi desidera il massimo delle prestazioni grafiche si sconsigliano vivamente i chipset con grafica integrata, mentre si consigliano chipset ad alte prestazioni come l'Intel 850 e i Via KT133 e KT266
la Central Processing Unit è
il motore del computer, la parte che elabora le informazioni.
Le caratteristiche principali dei processori sono il numero di informazioni che
possono essere elaborate contemporaneamente, la quantità di istruzioni
eseguibili (ad es. modelli 286- 386- 486- Pentium) e la velocità di
elaborazione (frequenza espressa in Mhz)
Il microprocessore è composto da una unità di controllo che interpreta le istruzioni da eseguire, da una unità aritmetico-logica che esegue le operazioni matematiche e da un insieme di zone di immagazzinamento dove vengono custoditi i dati in fase di elaborazione.
Ogni generazione di microprocessori sfoggia un numero di "piedini" superiore alla precedente. Questi piedini costituiscono l'unico veicolo di comunicazione tra il processore e le varie componenti presenti sulla scheda madre: ciascuno di essi assolve un ruolo unico ed insostituibile. I processori 80386, vero spartiacque dell'universo delle CPU in quanto i chip precedenti sono esclusi dalla prerogativa delle gestione avanzata della memoria, hanno 132 piedini. Con l'entrata nel mercato degli 80486 siamo arrivati a 168 piedini; cui ne è stato aggiunto un 169° nel caso dei processori dotati di Overdrive. I PENTIUM, per assicurare le prestazione a 64 bit, richiedono addirittura 273 piedini; che però possono scendere fino a 238 nel caso di Overdrive PENTIUM, funzionanti internamente a 64 bit ma in grado di comunicare con l'esterno a soli 32 bit!
In aggiunta al microprocessore esistono anche i coprocessori matematici,
progettati appositamente per utilizzare quei programmi che effettuano calcoli
molto complicati - in virgola mobile - come, ad esempio, i programmi di grafica,
i programmi CAD...
La presenza del coprocessore matematico è praticamente ininfluente
per i programmi che non richiedono calcoli particolarmente complessi: se ad
esempio utilizzo un programma di videoscrittura non ottengo alcun vantaggio
dalla presenza del coprocessore matematico. Tuttavia nell'ultima generazione di
processori - a partire dal 486 - il coprocessore matematico è
direttamente integrato nel processore, al fine di favorire le prestazioni multimediali.
Processori e Coprocessori associati |
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80088 e 80086 |
80087 |
80286 |
80287 |
80386 SX |
80387 SX |
80386 DX |
80387 DX |
80486 SX |
80487 |
80486 DX - DX2 - DX4 |
Coprocessore incorporato |
PENTIUM |
Coprocessore incorporato |
BIOS
Il BIOS, acronimo di Basic Input Output System (Sistema di base per l'immissione/emissione dati), è uno speciale software residente in una memoria di tipo PROM o Flash ROM (nelle schede più recenti). Questo chip contiene una serie di istruzioni per il microprocessore del PC con un codice che viene eseguito automaticamente all'accensione del computer. Il BIOS si incarica di eseguire una procedura di autodiagnostica (POST, Power On Self Test) che procede a tutta una serie di controlli e verifiche sulla memoria RAM, tastiera, processore, drive, disco fisso, porte di comunicazione e che permette, infine, di caricare il sistema operativo da floppy disk o da hard disk. Affinchè il BIOS possa eseguire correttamente il suo compito, necessita di conoscere l'hardware installato nel personal computer e la sua configurazione. Tutti i parametri di configurazione e setup (settaggio) necessari al funzionamento del BIOS e del computer, sono registrati su di una memoria chiamata RAM Cmos (una memoria a bassissimo consumo di appena 64 Kb) che rimane costantemente alimentata. Quando il PC è spento, tale alimentazione viene garantita da una piccola batteria tampone presente sulla scheda madre. Ne consegue che un esaurimento di questa batteria provocherà la perdita dei dati contenuti nella RAM Cmos, con inevitabili problemi all' avvio della macchina e la necessità di riconfigurare il setup dopo aver sostituito la batteria. A tale proposito, è buona norma stampare tutte le impostazioni originali del BIOS setup per poterle rirpristinare in caso di difficoltà.
Se il bios non fosse sempre attivo, ogni volta che accendiamo la macchina, bisognerebbe sempre inserire alcuni dati come la data, l'ora, il tipo di periferiche installate (hard disk, cd-rom, floppy disk, ...), ecc, informazioni che servono al sistema per funzionare e questo comporterebbe tempi di caricamento molto più lunghi e noiosi di quelli attuali. Per contenere questo programma e per evitare la sua involontaria cancellazione é stato scelto di inserirlo in memorie di tipo Eprom, che possono essere cancellate solo con sofisticati metodi che non descriveremo per non entrare troppo nello specifico.
Però se la scheda madre è equipaggiata con un BIOS su Flash ROM riprogrammabile, esiste la possibilità di aggiornarlo periodicamente con nuove versioni sviluppate dai produttori di schede. Il software è prelevabile via - Internet presso il sito del produttore. L'aggiornamento del BIOS offre sicuramente dei vantaggi, ma può comunque comportare dei problemi. Una improvvisa assenza della tensione di alimentazione durante l'aggiornamento o un inadatto file di upgrade possono produrre conseguenze molto serie. In questi casi ci troveremmo ad avere una scheda madre priva di BIOS e quindi assolutamente inutilizzabile. Sarebbe necessario dissaldare il chip e riprogrammarlo con un programmatore esterno con costi abbastanza alti paragonabili al valore della motherboard. Per evitare cataclismi di questo tipo è bene, prima di procedere all'aggiornamento, fare delle copie si sicurezza del BIOS di serie usando il software fornito con la scheda madre onde evitare che una volta sostituito venga eliminato per sempre. Su alcune schede è presente un jumper che opportunamente impostato consente o meno di sovrascrivere sul chip.
Il setup del BIOS
Come già specificato, i parametri
relativi alla configurazione del PC ai quali fa riferimento il BIOS sono
contenuti in una memoria RAM Cmos. Per cambiare questi dati è necessario
entrare nel BIOS Setup, un programma che consente di vedere e cambiare la
configurazione del computer. Attenzione ! Alterare questi parametri in modo
errato porterebbe al blocco del PC ! Non entrate nel BIOS Setup se non siete
all'altezza o se non siete abbastanza pratici.
Generalmente si entra nel BIOS Setup premendo il tasto [Del] appena dopo acceso il PC, quando compare il messaggio specifico sul monitor. (Esempio : Hit <DEL> if you want to run SETUP).
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N.B. : non tutti i bios sono fatti in questo modo, perché esistono diverse case che li producono; perciò, nel vostro bios, potreste non avere alcuni dei parametri sopracitati oppure averne alcuni non presenti in questa pagina.
Ed ora vediamo queste parti in dettaglio:
Standard CMOS Features: in questa sezione si impostano l'ora e la data e si indicano le caratteristiche degli hard disk eventualmente presenti, nonchè il tipo di floppy drive installato. I parametri degli hard disk possono essere inseriti manualmente oppure scelti da un database di dischi, oppure ancora si può far riferimento ai valori impostati tramite la procedura di autodetection. La voce Halt On permette di impostare una serie di eventi (ad esempio il mancato collegamento della testiera o l'assenza del driver floppy) che, se si verificano, fanno bloccare il computer e visualizzare un messaggio di errore. Se si cambiano spesso gli hard disk installati può essere comodo impostare su AUTO i parametri degli hard disk in modo che in fase di POST venga sempre controllato che tipi di dischi sono collegati e quali le loro caratteristiche. In questo menù non é possibile specificare la presenza di un lettore di CD-Rom ma questo viene riconosciuto automaticamente in fase di POST.
Advance Bios Features:
tale menù permette di selezionare tutti i parametri che fanno riferimento alle
operazioni di POST e al normale funzionamento delle periferiche.
Virus Warning: se tale
opzione é attivata in caso di tentativo di scrittura del boot sector o della
tabella delle partizioni presenti sul disco, tipiche operazioni che i virus
effettuano, viene emesso un messaggio di allarme.
CPU Internal Cache: abilita o meno l'utilizzo della cache interna della
cpu (la cache di 1^ livello o L1): abilitare tale voce per avere maggiori
prestazioni.
External Cache: abilita o meno l'utilizzo della cache esterna presente
sulla motherboard (la cache di 2^ livello o L2): abilitare tale voce per avere
maggiori prestazioni.
Quick Power On Self Test: se tale voce é attivata il tempo necessario
per eseguire all'avvio il check della memoria é sensibilmente ridotto ma alcuni
tipi di test non vengono eseguiti
Boot Sequence: specifica la sequenza con le quali le unità (floppy,
dischi EIDE, lettore CD-Rom, unità SCSI, lettore LS120/ZIP) vengono lette alla
ricerca del sistema operativo (é necessario impostare l'unità A come prima
della serie se si vuole fare il Boot da Floppy Disk).
Swap Floppy Drive: se sono installati due floppy drive questa voce
permette di impostare l'unità fisica A come unità logica B e viceversa; in
pratica permette di scambiare tra i loro i nomi dei due floppy senza dover
procedere a spostarne le connessioni.
Boot Up Floppy Seek: durante la procedura di post, se tale voce é
abilitata il bios cercherà di determinare se il floppy drive collegato é a 40
o a 80 tracce (il lettore a 360Kbyte é a 40 tracce, mentre quelli a 720Kbyte,
1.2 Mbyte e 1.44 Mbyte sono a 80 tracce).
Boot Up NumLock Status: se tale voce é abilitata il tasto Num Lock della
tastiera viene lasciato attivato al termine della procedura di Post e viceversa.
Typematic Rate Setting: se abilitato permette di impostare manualmente il
Typematic Rate e il Typematic Delay.
Typematic Rate (Chars/Sec): é il numero massimo di caratteri che possono
essere battuti al secondo digitando con la tastiera.
Typematic Delay (Msec): é il numero di millisecondi passati i quali é
possibile ribattere un tasto della tastiera.
Security Option: se abilitato all'avvio viene sempre richiesta la
password dell'utente prima di accedere al sistema operativo, se disabilitato la
password viene richiesta solo se si accede al setup del bios (sempre a patto che
sia stata specificata una password nel menù Password Settings).
PCI/VGA Palette Snoop: tale voce é da lasciare disabilitata a meno che
non si abbia una scheda video ISA ed una PCI installate (eventualità piuttosto
remota).
PS/2 Mouse Function Control: abilita o disabilita il mouse PS/2 (se
installato).
OS Select for DRAM 64 Mbyte: se si utilizza il sistema operativo OS/2 di
IBM con più di 64 Mbyte di memoria é necessario abilitare tale parametro.
Video Bios Shadow: tale voce permette di "copiare" (shadow) il
firmware nella memoria Ram, così che venga letto attraverso il bus a 16 o a 32
bit al posto del bus a 8 bit utilizzato se tale opzione non viene attivata;
visto che questo migliora le prestazioni ma riduce il quantitativo di memoria
alta a disposizione per i driver delle periferiche, é possibile specificare
quali sezioni della memoria possono essere copiate nella Ram e quali no.
Chipset Features Setup (o
Advanced Chipset Setup): sono questi i settaggi probabilmente più
interessanti dell'intero setup in quanto permettono di intervenire sui parametri
principali di chipset e memoria.
Auto Configuration: quando
viene disabilitata questa voce si può intervenire manualmente sui diversi
parametri, viceversa si devono utilizzare i settaggi specificati nella voce DRAM
Timing.
DRAM Timing: imposta i parametri della memoria e del chipset in base alla
velocità in ns della memoria; a valori più bassi corrispondono migliori
prestazioni.
DRAM Leadoff Timing: seleziona la combinazione di cicli ci clock della
cpu che la memoria installata richiede prima di ogni operazione di lettura o di
scrittura silla memoria; a valori più bassi corrispondono prestazioni migliori
ma c'é il rischio che la memoria non supporti valori troppo spinti.
DRAM Read Burst (EDO/FP): seleziona i timings di lettura per la memoria
EDO e per quella Fast Page; più sono bassi i timings, migliori saranno le
prestazioni; selezionare valori inferiori a quanto supportato dalla memoria
installata può portare al blocco del sistema.
DRAM Write Burst Timing: seleziona i timings di scrittura per la memoria
EDO e per quella Fast Page; più sono bassi i timings, migliori saranno le
prestazioni; selezionare valori inferiori a quanto supportato dalla memoria
installata può portare al blocco del sistema.
Fast EDO Leadoff: se é installata memoria EDO in un sistema privo di
memoria cache di 2^ livello oppure con cache sincrona tale voce deve essere
abilitata, ottenendo un aumento delle prestazioni.
Fast RAS To CAS Delay: specifica il delay che viene inserito tra i
segnali CAS e RAS quando la memoria é riaggiornata, scritta o letta; a valori
inferiori corrispondono prestazioni superiori
DRAM Page IDLE Timer: seleziona il tempo, espresso in cicli di clock,
durante il quale i controller della memoria aspettano prima di chiudere una
pagina di memoria dopo che la cpu é divenuta inattiva; a valori inferiori
corrispondono prestazioni superiori.
SDRAM (CAS Lat/RAS-To-CAS): é possibile selezionare una combinazione di
latenza CAS e di delay RAS-To-CAS in cicli di clock di 2/2 o 3/3; a valori
inferiori corrispondono prestazioni migliori; se la memoria non supporta i
valori impostati il sistema va in crash.
SDRAM Speculative Read: tale voce abilita lo Speculative Read permettendo
di ridurre le latenze e migliorando le prestazioni; non tutte le memorie SDRAM
supportano tale parametro, sopratutto all'aumentare della frequenza di bus.
System Bios Cacheable: se tale voce é abilitata, il bios viene cacheato
in memoria e si ha un aumento delle prestazioni.
Video Bios Cacheable: se tale voce é abilitata, il bios dell'adattatore
video viene cacheato in memoria e si ha un aumento delle prestazioni video.
8 bit I/O Recovery Time: tale valore permette di specificare la velocità
delle periferiche ISA a 8 bit; a valori maggiori corrispondono prestazioni
inferiori ma molte volte questa é l'unica via per utilizzare periferiche ISA
con bus oltre i 66 Mhz.
16 bit I/O Recovery Time: tale valore permette di specificare la velocità
delle periferiche ISA a 16 bit; a valori maggiori corrispondono prestazioni
inferiori ma molte volte questa é l'unica via per utilizzare periferiche ISA
con bus oltre i 66 Mhz.
Memory Hole at 15M-16M: se tale voce é abilitata, l'area di memoria
indicata é riservata per le Rom delle periferiche ISA.
PCI 2.1 Compliance: se tale voce é abilitata il sistema può supportare
periferiche che rispettano le specifiche PCI 2.1.
Pipeline Cache Timing: se il sistema contiene un solo banco di memoria
cache pipeline é necessario selezionare Faster, se invece i banchi sono due
bisogna selezionare la voce Fastest.
DRAM Refresh Rate: specifica il periodo richiesto per eseguire il refresh
della memoria; se vengono impostati valori più bassi di quanto supportato dalla
memoria installata il sistema potrebbe andare in crash.
Power Management Setup:
permette di specificare tutte le opzioni che hanno a che vedere con il risparmio
energetico.
Power Management: tale
opzione permette di selezionare il tipo di risparmio energetico tra User Define
(settaggi impostati dall'utente), Max Saving (settaggi che massimizzano il
risparmio energetico) e Min Saving (settaggi che provvedono il minimo risparmio
energetico): se si desidera intervenire manualmente sui parametri di risparmio
energetico sotto elencati é necessario impostare User Define, viceversa ci si
può affidare alle due voci preimpostate Max Saving e Min Saving.
PM Control by APM: se l'APM é installato nel sistema, l'abilitare tale
voce permette di avere un migliore risparmio energetico.
Video Off Method: specifica il tipo di segnale che arriverà al monitor
quando entrerà in funzione il risparmio energetico.
Video Off After: specifica la modalità con la quale il monitor si
blocca.
Modem Use IRQ: se viene abilitata l'opzione di riavvio del computer a
seguito di una chiamata dal modem, questa voce permette di specificare l'IRQ del
modem così che esso venga monitorato in attesa della chiamata.
Doze Mode: specifica il tempo trascorso il quale il sistema entra nella
modalità Doze (Doze = sonnellino); solo la frequenza della cpu viene ridotta.
Standby Mode: specifica il tempo trascorso il quale il sistema entra
nella modalità Standby; il video e l'hard disk vengono spenti mentre tutte le
altre periferiche restano in funzione.
Suspend Mode: specifica il tempo trascorso il quale il sistema entra
nella modalità Suspend; tutte le periferiche, eccezion fatta per la cpu, sono
spente.
HDD Power Down: specifica il tempo di inattività del disco trascorso il
quale esso si spegne, mentre le altre periferiche rimangono accese.
Throttle Duty Cycle: permette di specificare la percentuale di tempo
durante la quale il clock della cpu opera quando il sistema entra nella modalità
Doze.
VGA Active Monitor: quando questa voce é attiva tutte le attività video
riazzerano il timer per la modalità Standby.
Soft-Off by PWR-BTTN: specifica il tempo durante il quale é necessario
tener premuto il pulsante power prima che il sistema si spenga (solo con case e
motherboard ATX).
Resume by Ring: se tale funzione é abilitata é possibile risvegliare il
sistema da una postazione remota.
IRQ 8 Break Suspend: se tale voce é abilitata, l'IRQ 8 viene
monitoratoed é possibile risvegliare il sistema dalla modalità Suspend.
Reload Global Timer Events: permette di specificare quali eventi
riazzerano il timer del risparmio energetico.
PNP / PCI Configuration:
permette di specificare le opzioni riferite alle periferiche Plug & Play.
PnP OS Installed: se tale
voce é abilitata si specifica che si utilizza un sistema operativo Plug &
Play.
Resources Controlled By: se tale voce é abilitata il bios seleziona
automaticamente tutte le periferiche compatibili con il Plug & Play,
specificandone Interrupt e DMA. Se si é selezionata l'impostazione manuale é
possibile specificare per ogni interrupt il tipo di periferica al quale é
assegnato (ISA o PCI); medesimo discorso vale per i DMA.
Reset Configuration Data: questa voce deve essere abilitata se é stato
installato un nuovo componente hardware che ha creato un conflitto così serio
da impedire al sistema operativo di fare boot.
PCI IDE IRQ Map To: questa voce permette di specificare il PCI IDE IRQ
oppure il PC AT (ISA) interrupt.
Used Mem Base Addr: tale voce permette di specificare un indirizzo di
memoria per l'area di memoria utilizzata da quelle periferiche che richiedono
memoria alta.
Used Mem Length: tale voce permette di specificare una lunghezza per
l'area di memoria specificata nella voce precedente.
Integrated Peripherals: con questo menù si selezionano: il Pio Mode dell'hard disk e l'abilitazione o meno della modalità Ultra-DMA; il supporto delle periferiche USB; le impostazioni della porta parallela e di quelle seriali.
IDE HDD Auto Detection: entrando in tale menù si attiva una procedura automatica di riconoscimento delle periferiche collegate ai canali EIDE, nell'ordine: primary master; primary slave; secondary master; secondary slave. Per ogni hard disk collegato vengono riconosciuti tre tipi di mode: LBA (Logical Block Address), NORMAL e LARGE, e viene indicato quello specifico del disco in uso; la modalità LBA deve essere utilizzata per i dischi che superano i 512 Mbyte di dimensione ed é automaticamente indicata se si utilizza un controller EIDE. Se si utilizzano dischi SCSI tale menù non ha alcun tipo di utilità in quanto le periferiche SCSI vengono riconosciute e correttamente impostate attraverso il bios del controller SCSI.
Load Setup Defaults: permette di caricare i settaggi di default, cioé predefiniti.
Load Turbo Defaults: permette di caricare i settaggi "turbo", cioé impostazioni in grado di migliorare le prestazioni della macchina.
Password Settings: con tale voce é possibile inserire una password che impedisce ad altri utenti di intervenire sui settaggi del bios.
Save & Exit Setup: permette di uscire dal setup salvando le impostazioni eventualmente modificate.
Exit Without Saving: fa uscire dal setup senza salvare le impostazioni eventualmente modificate.
E' la memoria di lavoro del computer ed è di tipo RAM (Random Access Memory): funziona solo a computer acceso, perché è un insieme di circuiti elettronici miniaturizzati.
Maggiore è la sua quantità e migliori saranno le prestazioni del computer dove essa opera.I chip RAM sono installati su moduli (piccole schede) chiamati Simm (Single In-line Memory Module) o sui nuovi Dimm (Dual In-line Memory Module). Questi moduli sono a loro volta inseriti negli appositi slot presenti sulla scheda madre.
La memoria viene misurata in byte, dove:
I programmi odierni, sempre più complessi, richiedono sempre più memoria.
Sistema operativo | RAM consigliata |
DOS con Windows 3.xx | 16 Mb |
Windows 95 | 32 Mb |
Windows 98 | 64 Mb |
Windows NT | 64 Mb |
I banchi di
memoria
In un computer la RAM è organizzata in
banchi. Solitamente in un pc con processore 486 che ha un bus dati a
32 bit e utilizza slot per Simm a 30 pin (a 8
bit) , occorrono 4 slot per un banco. Ciò sta a significare che nel
caso si intenda installare 16 Mb sarà necessario inserire quattro
Simm a 30 pin da 4 Mb ognuno. Se sulla stessa scheda madre è
supportato il Simm a 72 pin (a 32 bit), per
installare 16 Mb sarà sufficiente inserire un Simm a 72 contatti da
16 Mb. Nei pc Pentium e Pentium Pro, le cose sono un tantino diverse:
poichè queste CPU accedono alla RAM con un'ampiezza del bus a 64 bit
e, poichè come già detto i Simm 72 sono a 32 bit, un banco è
composto da due slot SIMM 72. Per installare 32 Mb occorrerà inserire
due Simm 72 da 16 Mb oppure quattro da 8 Mb (sconsigliato).
I nuovi Dimm a 168 contatti ( 64 bit) possono
essere inseriti singolarmente perchè uno slot per questi moduli
costituisce un banco. Fare bene attenzione a non mescolare tipi di Ram
diversi sullo stesso banco. Se una scheda madre supporta sia le Ram
FpM (Fast Page Mode) che le EDO, i due tipi possono essere utilizzati
contemporaneamente, ma non all'interno dello stesso banco. Per
l'installazione o l'espansione della RAM fare sempre riferimento al
manuale della scheda madre.
Dipende essenzialmente dalla scheda madre. I moduli RAM possono essere suddivisi in tre categorie:
Simm
a 72 pin. Questi
moduli rappresentavano lo standard (dagli ultimi 486 ai Pentium®). La loro capacità è di 4, 8, 16, 32
Mb. Il tempo di
accesso è di 60 o 70 nanosecondi ( è contrassegnato sul chip
dalla dicitura 07 o 70). Questi moduli sono a 32 bit, per cui se
si utilizzano con processori che accedono alla memoria con
un'ampiezza del bus a 64 bit, vanno usati a coppia. Se, ad
esempio, sulla scheda madre munita di Pentium sono presenti 4 slot
e si intendono installare 32 Mb, è consigliabile installare due
moduli Simm da 16 Mb e non (come fa qualche rivenditore) quattro
moduli da 8 Mb; perchè
così si preclude la possibilità di future espansioni
utilizzando i moduli già presenti sulla motherboard. Vale la pena
fare un'altro esempio per chiarire meglio questo concetto: su un
PC con 4 slot, sono presenti 16 Mb di RAM in 4 moduli da 4 Mb
ognuno. Poichè gli slot sono tutti occupati, se si intendesse
espandere la RAM da 16 a 32 Mb, sarebbe purtroppo necessario
eliminare
tutti i moduli RAM gia presenti e acquistare due moduli
Simm da 16 Mb, spendendo praticamente il doppio. La RAM installata può essere
di tipo :
FpM (Fast Page Mode) memorie con un tempo di
accesso di 70ns , sono oramai superate in quanto venivano usate
sulle schede madre per 486 o Pentium.
EDO (Extended Data Output). La EDO è più
recente ha in genere una velocità di 60ns e permette alla CPU di
iniziare un nuovo ciclo di accesso alla memoria prima della
conclusione del ciclo precedente, realizzando una sequenza di
accessi in un tempo inferiore rispetto a quello ottenibile con i
normali chip DRAM (Dynamic Random Access Memory). Può determinare
un aumento delle prestazioni del 15% solo su schede madri prive di
cache di secondo livello. In un sistema dotato di cache L2
l'utilizzo della EDO RAM offre incremento di prestazioni modeste
pari al 5%.
Come espandere
la memoria ?
Spesso l'espansione della RAM
costituisce la migliore forma di aggiornamento per aumentare le
prestazioni di un PC troppo lento.
Aggiungere i moduli di memoria non comporta particolari problemi, e
con un po' di attenzione si può effettuare nel giro di 10 minuti.
Ricordiamo di seguire le istruzioni del manuale della scheda madre per
il tipo e la configurazione dei banchi. Poi procedere come segue:
La memoria
cache
La cache è una particolare memoria che
contiene i dati utilizzati più frequentemente dal processore, viene
utilizzata con lo scopo di velocizzare le operazioni e i calcoli della
CPU. E' organizzata in due distinti livelli: la memoria integrata sul
chip di silicio che ospita il processore stesso è detta cache di
primo livello (L1); la memoria incorporata sulla scheda madre è detta
cache esterna o di secondo livello (L2 Cache). La cache L1 essendo
integrata nel microprocessore è accessibile in modo quasi istantaneo
e risulta quindi la più veloce. La cache L2 (anch'essa piuttosto
costosa) risulta 4 o 5 volte più lenta della cache L1 mentre la RAM
lo è addirittura 20 o 30 volte. Poichè gli attuali processori sono
molto veloci, la relativa lentezza delle RAM imporrebbe alla CPU di
restare inattiva per più cicli di clock, pregiuducando le prestazioni
del sistema. Questo tipo di memoria può essere gestita in diversi
modi: write back che permette di leggere e scrivere i dati e write
trough che permette solo di leggerli. Ne consegue che maggiore è
la dimensione della memoria cache e migliori saranno le prestazioni
della CPU.
BUS
Costituisce il sistema di connessione tra le varie parti del computer, per lo scambio dei dati.
Il bus EIDE
(Enhanced IDE)
è l'interfaccia standard di collegamento tra il computer e le periferiche
di memoria di massa. I canali EIDE sono due linee(bus) dati per il salvataggio e
la lettura su periferiche di memoria di massa.
Fisicamente si presentano come una coppia di connettori piatti sulla scheda
madre a cui si deve collegare un apposito cavo piatto. Le periferiche usano il
bus EIDE comunicando tramite sistemi e velocità diverse.Le varie velocità sono
indicate tramite delle sigle che identificano il tipo di tecnologia usato dalle
periferiche per lo scambio dati. Quelle usate attualmente sono identificate con ATA
seguito dal trattino ed un numero che indica la quantità massima di Mbps di trasferimento
dati.
Ognuno dei canali può collegare due periferiche diverse; ha però bisogno di
conoscere qual è master e qual è slave, vale a dire quale delle due ha la
precedenza sull'altra.
PIO Mode | Data Transfer Rate (MBps) | Standard |
0 | 3.3 | ATA |
1 | 5.2 | ATA |
2 | 8.3 | ATA |
3 | 11.1 | ATA-2 |
4 | 16.6 | ATA-2 |
COLLEGAMENTO ALLE PERIFERICHE
Innanzi tutto bisogna sapere che ai bus Eide è possibile collegare solo 2 tipi
di periferiche. Ecco le parti
che compongono un collegamento
A) La periferica (esempio Hard Disk): sul retro di ogni periferica c'è una presa (maschio) di alimentazione da collegare con l'apposito cavo all'alimentatore, e un connettore(maschio) in cui inserire il cavo EIDE. Inoltre ci sono sei piedini da settare con un jumper per decidere se impostare la periferica come master o slave.
B) La scheda madre: sulla scheda madre c'è una coppia di connettori
identici a quello che si trova su ogni periferica EIDE. Sono spesso di
colore diverso, e generalmente quello blu indica il primario; per non
sbagliarsi, comunque vicino ad ogni connettore c'è scritto "EIDE"
o "IDE" seguito da 1 o 2 per identificare primario e
secondario.
C) Il cavo: il collegamento fisico tra la scheda madre e le periferiche è un cavo piatto con 2 o 3 connettori(femmina) da 40 contatti. In ogni PC normalmente abbiamo 2 cavi Eide, collegati ognuno ad un connettore sulla scheda madre. Quindi noi abbiamo liberi solo 4 connettori sui cavi, perciò il massimo di periferiche collegabili contemporaneamente è 4. N.B. Il connettore ha un senso di connessione, quindi girando di 180^ lo spinotto, la periferica non funziona, anche se il connettore può attaccarsi lo stesso. Infatti non tutti i cavi hanno la parte centrale superiore in rilievo, in modo da incastrarsi nella scanalatura del connettore maschio sulla periferica o sulla scheda madre, ma possono avere delle scanalature su un lato dei connettori; bisogna considerare queste scanalature come se sullo stesso lato ci fosse il segmento centrale di incastro.
Un jumper è simile ad un interruttore, cioè serve ad aprire o chiudere circuiti. È un ponticello di rame che va inserito a cavallo di due piedini per collegarli insieme. È usato per effettuare dei settaggi di vario tipo su molti dispositivi: sulla scheda madre servono per vari scopi, come abilitare dispositivi (porte logiche, periferiche), o effettuare settaggi di vario tipo, come il clock del processore, o per resettare il BIOS; sulle periferiche SCSI servono a determinare l'indirizzo che occupa la periferica nel controller.
I dip switches
Su alcune schede , i jumper sono sostituiti con micro interruttori (in inglese
dip switches) . La fotografia qui sotto rappresenta un blocco di 4 dip switches
(particolare della EPOX EP-61EXA-A) .
Ogni interruttore é numerato (in questo caso
da 1 a 4) ed é indicata la posizione di ON , che corrisponde all'interruttore
chiuso (equivalente al jumper con il cappuccio inserito) . L' interruttore si
aziona generalmente spostando un cursore : nell'esempio i numeri 2 e
4 sono ON .
Rispetto ai jumper , i dip switches presentano il vantaggio di non richiedere la
movimentazione del cappuccio , quindi un contatto piú sicuro e piú semplice e
comodo da manovrare ; inoltre si tratta di solito di contatti di alta qualitá
che possono essere azionati moltissime volte senza degradare la loro qualitá .
Per contro , sono piú costosi e , visto che i jumper vengono spostati quelle
poche volte necessarie a configurare la scheda , anche abbastanza superflui . La
scelta tra jumper e dip switches dipende dal costruttore .
Le periferiche EIDE, usano i Jumpers invece per settare una certa periferica Master
(con precedenza), Slave (Subordinata al Master), o Cable select (Il computer
decide all'avvio come settare la periferica). Il settaggio dei jumper è
fondamentale per il funzionamento delle periferiche, poiché determina le
impostazioni del dispositivo; un settaggio sbagliato impedisce l'avvio del
computer, che quando deve riconoscere le varie periferiche collegate al bus EIDE
si blocca.
Una volta fatta quindi la scelta
della posizione che deve avere una periferica, quindi se collegata al canale
primario o secondario, e se master o slave, si procede al settaggio sulla
periferica interessata del jumper.
È un'operazione molto semplice:
Abbiamo detto che il numero massimo delle periferiche collegabili è 4, cioè il numero di connettori disponibili. Ma le periferiche non vanno collegate su un connettore qualsiasi, e bisogna seguire delle regole perché funzionino. Innanzi tutto approfondiamo la divisione dei due canali dati: